domenica 3 aprile 2011

Un atomo diverso è possibile

L'intervista a Rubbia su Radio3 Scienza

"Dopo l'incidente di Fukushima, il nucleare civile deve cambiare strada. Per Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica e direttore scientifico dell'Institute for advanced sustainability studies di Potsdam (Germania), esiste già un modo più sicuro di sfruttare le reazioni nucleari, usando il torio. E soprattutto, è venuto il momento di puntare davvero sull'energia solare."

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-fe1dfcd7-fd06-4581-80b7-e8d707591e49.html

3 commenti:

  1. bhe tenga conto che ci sono centrali ha 50 km dal confine italiano se succedesse qualcosa a una di quelle centrali è come se le avessimo in Italia, poi lei crede che una nazione come l'italia possa andare aventi solo con l'energia solare????

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  2. Caro Anonimo, il suo è un commento all'intervista a Rubbia o è un commento rivolto a me?
    La questione delle centrali nucleari va analizzata a fondo senza ricorrere a slogan, possibilmente.
    Se si decide di andare a votare, si deve essere consapevoli che è una scelta importante che riguarda soprattutto i giovani e le future generazioni.
    Dire che ci sono centrali nucleari vicino all'Italia non è una buona ragione per costruirne altre che saranno operative tra venti anni.Anzi bisogna provare a fare da esempio, proprio come fa la Germania, nell'investire in altre energie.
    Inoltre lei sa che 4 o 10 centrali nucleari (pronte tra 20 anni) sarebbero irrilevanti comunque per il fabbisogno italiano? Provi a vedere quanto è il fabbisogno energetico italiano e lo divida per la centrale standard che produce 1000 MW e troverà una stima del numero di centrali che servirebbe all'Italia.
    Comunque per allargare il discorso le questioni da analizzare sono le seguenti (quelle che mi vengono in mente in prima battuta):
    - La questione sicurezza, dopo Fukushima,è ancora più importante. I giapponesi con gli americani sono i più esperti in tecnologia nucleare e lì sono andate in crisi diverse centrali. C'e' bisogno di studiare la questione,come dice Rubbia.
    -Questione economica dei costi. Una centrale nucleare costa parecchio e costa parecchio anche dismetterla. A spanne direi che per una vita della centrale di 40 anni, 20 anni almeno di produzione se ne vanno per ripagare i costi di costruzione e di dismissione (di quest'ultima ne ha parlato anche Tremonti recentemente)
    -Alternative energetiche. Occorre farsi una idea delle alternative energetiche,visto che il problema energetico esiste comunque.
    Perché in Italia i pannelli fotovoltaici sono considerati ancora qualcosa di esotico e di snob mentre in altri Paesi dove la potenza solare ricevuta è mediamente molto più bassa i pannelli sono diffusi e cosa normale?
    E se si investisse di più in ricerca?
    Ad esempio Rubbia nell'intervista parla del progetto Archimede, da lui sviluppato inizialmente all'Enea per poi essere messo in pratica dalla Spagna.
    -problematica politica. L'italia dipende dall'estero sia per il petrolio e gas che eventualmente per l'uranio, che a sua volta è a disponibilità limitata. L'elettore medio è consapevole di questo?

    Altre questioni aperte:
    -Smaltimento delle scorie. Si vada a leggere quanto sono costate le Yucca Mountain agli stati uniti per poi rendersi conto che non risolvono il problema delle scorie.
    -Questione tutta italiana. E' l'Italia in questo momento pronta ad assumersi un impegno di tal fatta? Mi sembra che come nazione abbiamo diversi problemi, dal punto di vista economico, sociale e politico. Chi garantirà che le centrali vengano costruite a norma? Ci sono tecnici preparati a sufficienza? Si riuscirà a tener fuori la criminalità organizzata dall'affare delle centrali?
    Esempi scoraggianti: In Italia ancora non si è risolto il problema dei rifiuti in diverse città, in Abruzzo sono crollate case per un terremoto di intensità bassa rispetto a quelli in Giappone, a Dicembre migliaia di cittadini sono rimasti 24 ore bloccati in autostrada per un po' di neve...

    Riassumendo io non posso fare altro che augurarmi che le persone, i ragazzi in special modo, vadano a votare, dopo essersi informati presso fonti attendibili e analizzato per bene la questione.

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  3. Qualche lettura:
    "Energia per l'astronave terra"
    Di Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani, Zanichelli

    Ambiente Italia: Scenario 2020: le politiche energetiche dell'Italia,
    Edizioni Ambiente 2008.

    J. Leggett: Fine Corsa, Einaudi 2005.

    D. Goodstein: Il mondo in riserva, Università Bocconi editore, 2004.
    David MacKay, “Sustainable Energy - without the hot air”
    L'intero libro è scaricabile liberamente al seguente link:
    http://www.withouthotair.com/download.html

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