mercoledì 31 ottobre 2012

esercizi sul moto armonico

Classe IV S -Liceo Scientifico

Cari studenti, vi trascrivo gli esercizi sul moto armonico.
Vol.1 Amaldi: Pag. 193 n. 48,49,53,54
Vi ricordo che in vista delle interrogazioni della prossima settimana occorre ripassare tutti gli argomenti fin qui svolti.
Buono studio

Sulle ore di insegnamento parte 2

Pubblico la seguente lettera redatta da un gruppo di insegnanti di una scuola della provincia di Milano. 

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Signor Ministro,

le scriviamo pubblicamente per chiederle di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre.
Per noi insegnanti il radicale cambiamento dell’orario è anche un problema sindacale, è anche un drammatico caso di incremento della disoccupazione ma è, in primo luogo e soprattutto, una questione morale.
Per questo siamo indignati, perché riteniamo che Lei, Signor Ministro, ci abbia insultato, proponendo le sei ore in più di orario. Non importa come finirà, l’offesa rimarrà e Lei deve assumersi la responsabilità di aver contribuito in modo decisivo all’affossamento della dignità degli insegnanti e della scuola stessa. Aggiungere ad un lavoratore, qualsiasi lavoratore, sei ore in più significa dirgli due cose. La prima: finora non hai lavorato, finora hai rubato una parte del tuo stipendio. La seconda: il tuo lavoro conta così poco che se anche aggiungi 6 ore non cambia nulla, quello che fai è talmente insignificante che il come lo fai ci è del tutto indifferente.
Non esiste una terza possibilità e tutte e due quelle implicite nella richiesta di fare sei ore in più sono estremamente offensive.

Come Lei sa il contratto degli insegnanti prevede tre momenti di lavoro:
1 Orario di insegnamento: 18 ore settimanali
2 Attività collegiali: 80 ore annuali
3 Funzioni dovute (orario senza vincoli)

Su questa terza voce si esercita l’ipocrisia. Comprende tutto quello che rende realmente possibile il funzionamento della scuola, lo svolgimento delle lezioni, l’imparare da parte degli studenti. Può esistere una scuola in cui i compiti non vengano corretti, in cui le lezioni vengano improvvisate, in cui non ci sia programmazione, in cui non esistano verbali, in cui non si svolgano scrutini, in cui i compiti a casa vengano ignorati, in cui chi insegna non apra libro da trent’anni? Chiaramente e senza eccezioni no.
Dire che un insegnante lavora 18 ore, come lei sembra avallare, è come dire che un avvocato lavora solo quando è in tribunale; che un magistrato lavora solo quando tiene pubblicamente un processo, che un docente universitario lavora 120 ore all’anno e cioè solo quando fa lezione, che un giornalista lavora solo quando scrive. Si finge di dimenticare, cioè, il lavoro sommerso che c’è dietro quello pubblicamente visibile: ed è dal lavoro sommerso che dipende la qualità del lavoro del magistrato, dell’avvocato, del giornalista, del docente universitario e dell’insegnante.
Le ricerche effettuate ( ci sono Signor Ministro) dicono che dietro ogni ora insegnata c’è ne è almeno un’altra per tutto il resto: non solo cose fondamentali, Signor Ministro, come la preparazione, la valutazione, la progettazione; anche attività banali come fare le fotocopie. E’ tempo lavoro, funzione dovuta e quindi non discrezionale, non facoltativa. Lavoro in parte svolto a casa, parte a scuola, parte in altri luoghi, non ha nessuna importanza.
Aggiungere sei ore in alcuni casi significherà aggiungerne quindi dodici, da 36 a 48, contro ogni legge dello stesso stato che lo impone, contro l’ Europa irresponsabilmente evocata.
Ci sono insegnanti che lavorano meno, Signor Ministro? Certamente sì, c’è di tutto. Chi non fa niente non è spaventato, ci creda, da sei ore in più. Farà niente per sei ore in più. Chi lavora seriamente potrà scegliere se provare comunque a sostenere la qualità del suo lavoro anche contro quanto suggerisce il suo stesso datore di lavoro oppure semplicemente rinunciare. E di questo le famiglie, gli studenti, il Ministro dovrebbero preoccuparsi. E molto.
Il sacrificio non è chiesto a noi, è chiesto ai cittadini. La scuola in Italia, lo dovrebbe sapere, funziona ancora perché la maggior parte degli insegnanti crede nella funzione che svolge. Lei ci invita a non crederci più. Possiamo anche acconsentire, ma sia ben chiaro che la responsabilità è tutta Sua.

lunedì 22 ottobre 2012

Sulle ore di insegnamento


La proposta avanzata dal Ministro Profumo (resa nota nel giro di una notte) di aumentare le ore di insegnamento dei docenti da 18 ore a 24 ore settimanali è vergognosa. Oltre che stravolgere la didattica e il lavoro dei docenti già di ruolo (aumentare l'orario di sei ore a settimane può significare avere tre classi in più e quindi fino a 90 studenti in più) il provvedimento comporterebbe l'impossibilità di lavorare per tutti (o quasi) i docenti abilitati, come me, che insegnano da anni nella scuola. Con questo provvedimento la gran parte dei docenti che si sono laureati e abilitati dopo il 2000 con le scuole di abilitazione all'insegnamento SSIS non lavorerà più, in pratica sarà rarissimo trovare un docente di ruolo sotto i quaranta anni.
La cosa che avvilisce di più è l'ignoranza sul mestiere dell'insegnante e sull'importanza della scuola nella vita di ogni nazione.
Le volte che ho avuto 18 ore di insegnamento, lavoravo in media più di 50 ore a settimana.(ed era tempo ben speso, perché mi piace fare matematica e fisica!). Perché le lezioni, anche su argomenti che si conoscono a fondo, vanno sempre preparate, e poi le verifiche da preparare e da correggere (un semplice conto: una verifica al mese per classe, tempo medio di correzione di una verifica: 5-10 minuti a studente), le uscite didattiche (i progetti con le università), il laboratorio di fisica, i percorsi per l'eccellenza e per il recupero, la didattica con l'utilizzo di internet (come in questo blog), etc. E senza contare che in media siamo a scuola di pomeriggio due ore a settimana per collegi, riunioni di materia, consigli di classe, etc.(le 80 ore annuali). E i politici e i cittadini dovrebbero provare e vedere quanta differenza ci sia tra capire un argomento e spiegarlo, in particolare a classi di 20 o 30 studenti, con problematiche varie, e farlo per quattro o cinque ore di seguito.
Per quanto mi riguarda porterei l'orario complessivo degli insegnanti a 36 ore, come gli altri impiegati statali e in questo orario farei rientrare la preparazione e correzione delle verifiche, delle lezioni, le riunioni di vario tipo, le uscite didattiche. Le scuole dovranno organizzarsi per dotare gli insegnanti di scrivanie, computer e armadietto per i libri. Così finalmente il tanto lavoro che si fa a casa verrà considerato pienamente.

Segnalo i seguenti appassionati interventi di colleghi:
  1.  blog espresso
  2. lettera a Panorama
Occorre che gli insegnanti, gli alunni e la società tutta si alleino contro questa indegna proposta!!

domenica 7 ottobre 2012

Materiale per le classi del terzo linguistico


Per l'esperimento della misura dell'area della superficie della mano è necessario un foglio di carta millimetrata. Se non ne avete a disposizione, invece di comprare un blocco di carta potete scaricare QUI  il file da stampare(in formato 100%).
Nelle varie classi ho fatto dei cenni ad Archimede. Vi invito a leggere il seguente racconto (2 pagine) di Karel Čapek,che offre una versione alternativa della morte di Archimede.
Il racconto fa parte di una bellissima raccolta intitolata "Racconti matematici", a cura di Claudio Bartocci.

martedì 2 ottobre 2012

Satelliti in orbita (schema di Newton)



*Ripubblico questo post per gli studenti  di quest'anno 
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E' disponible un programma in java molto semplice per studiare l'esempio di Newton sul proiettile lanciato in orbita che abbiamo studiato a lezione.
L'applicazione è illustrata al seguente link (file flash):

Se volete scaricare l'applicazione per poi installarla sul vostro pc e variare così a vostra scelta la velocità occorre registrarsi al sito e scaricare il file in formato zip. Decomprire poi il file e aprire con il vostro browser il file intitolato projectileOrbit.html.